Fashion Magazine: Imperial Kids
Editoriale
Edizione 92
09.03.2021
Imperial esordisce in mini-taglie. La ripresa attesa per metà 2021
A poco più di un anno dalla scomparsa del fondatore Adriano Aere, il gruppo del fast fashion Imperial procede sotto la presidenza della moglie Emilia Giberti, portando avanti nuovi progetti. Tra i più recenti spicca il lancio di Imperial Kids, di scena in questi giorni a Pitti Bimbo, in versione digitale su Pitti Connect. Un mini-me, come anticipa la presidente nell’intervista a fashionmagazine.it, all’insegna del glamour ma attento anche al comfort e alla performance (nella foto, due outfit per il prossimo inverno). 

Cosa vi ha portato alla decisione di sviluppare una linea bimbo di Imperial, dopo le esperienze con Dixie e Please?
La scelta di introdurre la linea Imperial Kids in questo difficile momento testimonia il nostro commitment nel guardare al futuro con fiducia e trasformare le criticità in opportunità di crescita. Il concetto di kidswear è cambiato molto negli ultimi anni: oggi i teen seguono i social, sono figli di genitori attenti alle tendenze e fin da piccoli scelgono autonomamente i loro look. Nelle nostre linee kids è racchiusa l’anima di ognuno dei brand. Il kidswear rappresenta una percentuale significativa del nostro turnover, per questo abbiamo deciso di affiancare a Dixie Girl e Please Kids anche Imperial Kids, ispirata al marchio che per primo ha determinato il successo del nostro gruppo.

Quali sono i tratti salienti del kidswear dei tre marchi?
In generale siamo molto attenti al comfort e alla performance, tanto che nel tempo abbiamo acquisito un’azienda specializzata nel kidswear, la Magico Kids, che ci garantisce percorsi produttivi di qualità, anche dal punto di vista delle vestibilità: i nostri giovani clienti hanno vite dinamiche, quindi vestibilità e materiali devono rispondere alle loro esigenze e performare in tal senso. Le collezioni bimbo vengono pensate ispirandosi ai volumi e agli stilemi delle main line, mantenendo una coerenza d’immagine che rafforziamo attraverso la comunicazione. In particolare, Dixie Girl ripropone gli stilemi della collezione donna: indipendente e creativa, solare e spensierata, la ragazza Dixie ama seguire le tendenze e giocare con la moda. Le proposte sono molto femminili, con un tocco boho chic. Please Kids invece si declina in girl, boy e baby, coprendo una fascia di età che va da 3 mesi a 14 anni e come nella collezione Please donna ha un’anima cool con influenze streetwear e mette al centro il denim. Imperial Kids segue attentamente le tendenze moda ed è fortemente ispirata al glamour del brand nelle sue declinazioni uomo e donna. I must della collezione main vengono riproposti in chiave mini-me: per la girl look iper femminili e sempre aggiornati; per il boy capi daily ricercati. Entrambe le linee sono pensate per tutte le occasioni, dall’urban al leasure fino al party.

Che feedback state ricevendo dal mercato per la nuova linea?
La campagna vendite sta dando buoni risultati nonostante lo scenario. Questo soprattutto grazie alla nostra rete vendita, già collaudata per Please Kids e Dixie Girl.

Che programmi distributivi avete per Imperial Kids?
Per la distribuzione del brand ci affidiamo a una rete di agenzie di rappresentanza consolidata, già testata con le altre linee bimbo del gruppo.

Qual è il vostro sentiment sul mercato del childrenswear per il 2021?
Ci aspettiamo una ripresa generale attorno alla metà del 2021 e ci auguriamo un ritorno alla normalità per la fine dell'anno. Noi abbiamo lanciato il cuore al di là dell’ostacolo e abbiamo continuato a investire, nonostante lo scenario, sui nostri pilastri portanti: velocità, creatività e servizio al cliente.

A quanto ammontano i ricavi 2020 dell’abbigliamento infantile?
Abbiamo chiuso il 2020 con 9 milioni di fatturato per il comparto kidswear, che incide per l’8% sul totale dei ricavi.

Quali sono i maggiori mercati di riferimento dell’abbigliamento infantile?
Attualmente il nostro fatturato è distribuito per l’ 80% in Italia e per il 20% all’estero, in primis Francia, Spagna e Germania.

Come va l’e-commerce in piccole taglie e che peso ha sulle vendite totali?
Le linee kidswear sono presenti all’interno delle piattaforme e-commerce delle linee main ma, avendo introdotto questo segmento abbastanza di recente, ci siamo focalizzati soprattutto sul wholesale, che per noi è la priorità in termini di sviluppo commerciale: una decisione strategica che oggi tutela la distribuzione tradizionale. Nel corso del 2021/2022 è previsto un ulteriore sviluppo.

Che aspettative avete dall’edizione di Pitti Bimbo in corso sulla piattaforma Connect?
Abbiamo attivato i profili digitali dei nostri brand con l’obiettivo di entrare in contatto con i buyer internazionali. Pitti è una vetrina molto importante per il panorama moda e per il segmento kidswear, pertanto proseguiremo la nostra collaborazione in ottica di sviluppo commerciale. Abbiamo sposato l’iniziativa anche nelle scorse edizioni, usando la piattaforma per implementare i mercati esteri e questo ci ha fatto prendere contatti con nuovi clienti. Quindi direi che l’esperienza è stata coerente con le aspettative.

A metà del 2020 avete rilevato il retailer svizzero Anouk: come procede questa operazione?
L’operazione iniziata nel 2019 è stata conclusa durante la prima fase della pandemia e di fatto siamo subentrati a un partner storico, con cui abbiamo sviluppato la distribuzione in Svizzera a partire dal 2009, posizionando i nostri brand Dixie e Please nei 49 store distribuiti sui tre cantoni svizzeri. Dall’acquisizione abbiamo inserito anche il marchio Imperial tra le proposte di Anouk e lanciato l’e-commerce, implementando la nostra presenza sul territorio.

Avete nuovi progetti anche per Dixie e Please?
Con l’uscita di Imperial Kids abbiamo completato lo sviluppo delle linee kidswear del gruppo. I progetti futuri si concentrano sul consolidamento e ulteriore sviluppo commerciale delle nostre linee.

Che bilancio fate del 2020 della pandemia?
Le tante variabili del 2020 hanno reso impossibile prevedere gli scenari con certezza per cui ci siamo dati alcune priorità: mettere in sicurezza i posti di lavoro e garantire la stabilità economica dell’azienda. Questo senza fermare le attività in progress come l’acquisizione di Anouk, il focus sul mercato francese - con l’apertura di una showroom Imperial in centro a Parigi e il raddoppio della logistica francese a Aix En Provence - nonché lo sviluppo dei canali e-commerce dei nostri brand. Queste azioni hanno generato una risposta molto positiva da parte del mercato, il che ci fa essere ottimisti per il futuro.

e.f.